Bidoni 2016: la fanta-formazione dei flop 11
In estate oggetti del desiderio dei fantallenatori, ora fomentatori di imprecazioni e improperi. Ecco la formazione dei bidoni 2016.
Quest’estate il calciomercato è stato frizzante e ricco di colpi, tanta carne al fuoco per i fantallenatori di tutta Italia che, archiviata la pausa estiva, si sono rituffati tra statistiche e analisi, per pianificare al meglio la propria strategia d’asta. Il tutto per poi ritrovarsi a pronunciare quella frase, quella sentenza che, già a fine agosto, ci avrebbe tagliato fuori dalla lotta per lo Scudetto: “Quest’anno punto tutto su Dzeko”. E già perché il bomber dalle polveri bagnate della Roma è il simbolo più significativo dell’antibomberismo, del flop, delle speranze disattese. Ma di certo il bosniaco non è l’unico ad aver disatteso le aspettative. In questo articolo ne sono stati scelti 11, ovvero la formazione dei bidoni 2016, schierati in un offensivo 4-3-3.
Difesa
Si comincia dalla porta. Qui, il posto spetta di diritto a Diego Lopez, in estate numero uno intoccabile del nuovo Milan e, dopo sole 8 presenze (insufficienti) e un infortunio, è totalmente sparito dai radar. La sua posizione è aggravata dal fatto che quasi tutti i fantallenatori si erano premuniti, acquistando anche Abbiati: ciu is megl’ che uan.
Anche le corsie esterne della difesa sono appannaggio della Milano che non carbura. Su un versante schieriamo Montoya, giunto in Italia con i gradi di “Mi manda Guardiola” e retrocesso a “Mandiamolo via”. Appena 3 presenze e tanto disappunto per chi aveva deciso di investire su di lui, perché “questo è uno sgamato”.
Dall’altra parte, piede-morbido-De Sciglio: non un dribbling riuscito, non un cross degno di essere chiamato tale, sbavature, poca personalità, a volte appare persino intimorito e smarrito.
Coppia di difesa: Ranocchia-Struna. Il primo sta inziando a ritrovarsi, forse, ma forse no, con il cambio di maglia che lo ha portato a Genova, sponda Samp. Fin ora, 9 presenze, nessun gol e tanta, tanta panchina. Struna è arrivato a Palermo per non fare rimpiangere Baba. Missione compiuta. Media voto inferiore al 5,5 e nessun bonus in 18 presenze da titolare. E comunque ve lo siete meritato: ma che scommesse fate?
Centrocampo
Unno che spezzi il gioco, uno che costruisca, uno che abbia spiccate doti offensive. identikit perfetti per, rispettivamente, Kondogbia, Valdifiori e Felipe Anderson. I primi due sono quei giocatori da inserire in organico per completare la rosa, pochi gol e ottime giocate, sempre in campo, insomma, delle garanzie. Almeno è quello che tutti noi ci aspettavamo prima che il francese diventasse un oggetto misterioso e che l’ex Empoli sosia di Mertens subisse il soprasso nelle gerarchie a opera di Jorginho, uno che per 18 mesi ha smesso di vedere il campo per poi riconquistarlo vita natural durante. E Felipe Anderson… che dire di lui? Uno da conquistare a colpi di rilanci, da preferire anche a profili come Pjanic e Pogba, perché segna di più e fa più assist. E invece, media voto inferiore al 6, tanta panchina e molte presenze da subentrante, quello che serve per convincerti a non schierarlo: ed è lì che ti punisce, entra, segna e si conquista un posto da titolare per quella dopo, lo schieri ed ecco arrivare un altro 4,5. Ce ne vuole di pazienza.
Attacco
Inutile farvi aspettare: Edin Dzeko è il prototipo simbolo del bomber mancato, dell’amore estivo che arde per qualche giorno e si spegne presto, lasciandosi dietro solo rancore e frustrazione. Mezzo capitale da investire tutto sul centravanti più atteso, acquistando Soddimo e Di Gaudio per fare economia, rinunciando a fare asta per Higuain e Dybala. Non ce n’è per nessuno, Dzeko sarà mio. Inutile aggiungere altro.
Insieme a Bacca, doveva essere l’altrà metà della coppia in grado di rilanciare il Milan. E invece, Luiz Adriano è diventato lentamente un mistero. Partenza discreta, poi la quasi cessione in Cina e il ritorno a Milanello come fosse un pacco con l’indirizzo sbagliato, l’esplosione di Niang a relegarlo in panchina e ora anche Balotelli e Menez, preferiti alla punta brasiliana.
Goran Pandev avrebbe dovuto caricarsi il Genoa sulle spalle. Uomo di Mourinho, titolare a Madrid in quella finale di Champions che ha restituito il tetto d’Europa all’Inter del triplete, il macedone è arrivato all’ombra della Lanterna pieno di entusiasmo. Poi, invece, 9 presenze in campionato, 0 gol, 0 assist, un’espulsione.
Formazione completa: Diego Lopez; Montoya, Ranocchia, Struna, De Sciglio; Valdifiori, Kondogbia, Felipe Anderson; Pandev, Luiz Adriano, Dzeko.